Progetto di restauro, rifunzionalizzazione e valorizzazione
dell’Acropoli di Ivrea
/2010-2011/
componenti del team: C. Bionaz, R. Finotti, F. Fiorini, R.
Valesio
L’Acropoli di Ivrea costituisce il nucleo più antico della città piemontese, conservando ancora perfettamente leggibili molte delle testimonianze storiche del suo passato. Sorto infatti nel I secolo a.C., questo centro urbano è stato dapprima un insediamento romano e successivamente sede della Diocesi, aspetto quest’ultimo da non sottovalutare in quanto ancora oggi è proprio la Curia il proprietario della maggior parte degli edifici presenti sull’Acropoli.
L’obiettivo del progetto è stato quello di conferire una
rinnovata dignità a questa porzione di città attualmente visibilmente degradata
e pressoché dimenticata dai cittadini. L’area, distribuita su più livelli
attorno a due piazze, presenta alcune emergenze architettoniche che necessitano
di essere recuperate e valorizzate, come ad esempio il castello, il duomo con
il chiostro, le ex case dei canonici, le due piazze e non di meno i resti delle
mura medievali e seicentesche.
Gli interventi previsti sono stati i seguenti:
- recupero dell’area destinata a parcheggio ai piedi delle mura seicentesche con l’inserimento di pensiline verdi;
- recupero del passaggio pedonale lungo le mura ed inserimento di un ascensore pubblico per permettere il collegamento diretto fra il parcheggio e la Piazza del Castello;
- progettazione del “corridoio” pedonale che mette in collegamento l’ascensore con il centro della piazza, enfatizzando il suo ruolo di cono prospettico;
- ripavimentazione delle due piazze con geometrie diverse ma stesso materiale, ovvero la diorite, che è la roccia della quale è costituito il sottosuolo dell’Acropoli;
- costruzione di un edificio ex novo destinato a caffetteria e situato sulla Piazza del Castello, che ripropone la collocazione e la volumetria originaria della chiesa di San Pietro ormai demolita;
- rifunzionalizzazione dei locali del castello, prevedendo in particolare la doppia funzione di museo di se stesso (in quanto ex carcere) e Museo del Carnevale e la destinazione della corte interna a location per il cinema all’aperto;
- restauro delle ex case dei canonici e valorizzazione degli orti di loro pertinenza: le prime diventano sede di un albergo diffuso, mentre i secondo vengono trasformati in un orto urbano aperto al pubblico e direttamente fruibile da parte degli ospiti dell’albergo;
- ripensamento dell’illuminazione delle piazze, del chiostro e dell’area di parcheggio;
- interdizione sulle due piazze al traffico veicolare;
- previsione di un percorso di visita del centro storico che includa l’acropoli e le sue emergenze architettoniche.